Questa dello Jurlaro è una monografia degna di ogni apprezza­mento perché tende, riuscendo a conseguire il suo scopo, a chiarire l'intelaiatura nella quale si sviluppano i lineamenti della storia di una delle più illustri famiglie che, dopo il tramonto di Giorgio Ca- striota Skanderbeg, dall’Albania si rifugiarono nella ospitale terra italiana.
Conveniamo con l’autore che la gloria di colui che sarebbe stato celebrato come l’eroe nazionale albanese e dai papi decretato ” sol­dato di Cristo ”, ha contribuito, senza alcun proposito da parte del­l’eroe stesso, a porre in ombra famiglie despotali e signorie che nella stessa epoca e nella stessa regione concorsero a fermare la spinta turca verso le sponde orientali dell’Adriatico.
A parie la magia esercitata sulle varie generazioni dal mito del­l’eroe, dobbiamo tuttavia confessare che l’ombra nella quale si av­volge la storia delle varie signorie albanesi e la stessa discontinuità nella quale si frantuma è anche dovuta, e in gran parte, alla carenza degli studi.