Descrizione:
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Questo volume, che fa seguito ad una analoga raccolta di miei saggi apparsi nel I960, comprende un gruppo di altri scritti, che, nel volgere di alcuni anni, sono venuto dedicando allo studio della letteratura albanese.
All’intento, da me costantemente perseguito, di individuare peculiari caratteri di questa civiltà letteraria, mi è apparso più congruo, a preferenza di altri, un metodo di indagine, che pervenisse a motivare il giudizio critico sulla base di un’accurata ricostruzione della genesi dell’opera degli autori studiati, passando attraverso la ricognizione, quanto più ampia possibile, della loro poetica: di quel nodo cioè di preferenze ideologiche, morali, culturali, in cui le individuali scelte artistiche si saldano con le personali esperienze esistenziali, non meno che con una ben definita realtà socio-politica.
Tale impostazione decisamente storicistica costituiva uno strumento metodico tanto più funzionale per una « lettura » non impressionistica degli scrittori, che qui sono fatti oggetto di ricerca, quanto più essi — tutti di complessa formazione e di fervidi travagli e quindi campioni significativi della letteratura albanese — appaiono fortemente condizionati da un’esperienza storicopolitica singolare e votati, in conseguenza di questa, alla salvaguardia di un’identità etnica con la quale fa tutt’uno l’aspirazione ad un prestigio culturale autonomo: tale cioè che, mantenendo vivissimi e costanti i legami con la tradizione popolare, sviluppando una tradizione colta, che non rifiuta l’apporto delle letterature straniere già consacrate da lungo e ricco svolgimento, colga il duplice frutto di dar voce universale alle patrie lettere e di reggere il confronto coi modelli d’altri paesi, testimoniando le reali capacità espressive della lingua albanese.

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