All’invito della Nuova Accademia di scrivere uria storia della letteratura albanese abbiamo aderito oltre che per amore alla disciplina anche per ragioni sentimentali che possono ben ravvisarsi nella dedica presentata ad apertura di libro. Non ci illudevamo tuttavia che l’impresa sarebbe stata facile.
Oltre la difficoltà di accedere a taluni testi, dovevamo superare anche quelle connesse al necessario radicale ridimensionamento di varie parti e di molte voci] e ciò non soltanto per le prospettate esigenze editoriali, ma anche per quelle della comune critica che suggeriva una più obiettiva graduatoria dei valori interni della letteratura stessa. Non potevamo infatti indulgere alla consuetudine di inserire in una storia letteraria ciò che invece va registrato nella cronaca della cultura o nella storia delle scienze.
Nell’aver fatto valere il conseguente principio selettivo crediamo pertanto di contare proprio sul consenso degli stessi critici, glottologi, pedagogisti, letterati e uomini di cultura, tutti benemeriti ciascuno nella propria disciplina, i quali non troveranno ovviamente i loro nomi in questa storia letteraria.